In letteratura si possono trovare differenti modelli di Problem Solving,
quello presente è stato formulato in maniera originale da Giorgio Nardone e dai suoi collaboratori, in virtù della ultra ventennale esperienza nel risolvere problemi e disfunzioni individuali e relazionali, organizzative e manageriali.
Il Problem Solving Strategico si può applicare per definizione a qualunque
tipologia di problema e ad ambiti decisamente diversi tra di loro poiché questo è un metodo di ricerca-intervento empirico sperimentale, tanto che è stato il fondamento metodologico per la messa a punto delle numerose forme specifiche di intervento terapeutico e di comunicazione strategica sviluppate presso il nostro Istituto e applicate con successo oltre che a decine di migliaia di casi clinici anche a centinaia di problemi manageriali. In altri termini è la metodologia su cui si fondano i diversi approcci applicativi: dalla psicoterapia, al coaching, al counseling, sino agli interventi nelle aziende e organizzazioni.
Lo sviluppo del Problem Solving Strategico nasce da tradizioni antiche,
quella ellenica della retorica dei sofisti e quella cinese dell’arte dello stratagemma, ovvero, le antiche arti di risolvere apparentemente irrisolvibili situazioni mediante l’uso di stratagemmi e modi di comunicare suggestivi e persuasori.
Le sue strategie non sono frutto di un improvviso atto di creatività,
ma sono basate sull’applicazione di un sistematico e rigoroso metodo di ricerca, attraverso una precisa logica (non ordinaria) di intervento che fanno si che rigore ed inventiva si complementino e si alimentino a vicenda, poiché come sosteneva G. Bateson “Il rigore da solo è morte per asfissia, la creatività da sola è pura follia”.
“L’imperativo metodologico” infatti è: sono le soluzioni che spiegano
i problemi e non le spiegazioni che guidano alle soluzioni.
Pertanto la tecnologia del cambiamento si evolve sulla base
della sua efficacia e non sulla base di teorie da provare.
Una prospettiva, questa, chiaramente non ordinaria che,
attraverso stratagemmi, espedienti non lineari, ci consente
di costruire una realtà nella quale si può ottenere un
cambiamento laddove prima non era possibile.
(Giorgio Nardone)